Acquistare gli elettrodomestici facendo attenzione alla classe energetica e al modo d’uso ci consente di ottenere notevoli risparmi in casa, sulle bollette.
Ogni famiglia, secondo dati Ipsos, possiede un totale di 46,5 apparecchi elettrici: per i grandi elettrodomestici la lavatrice è la più diffusa, presente nel 95% delle case, seguita dal frigorifero e freezer, (84%), dalle cappe aspiranti (77%) e dai forni a incasso (64%). Solo una famiglia su due possiede una lavastoviglie (51%) e poco più di una famiglia su tre usa i piani di cottura elettrici (37%). I condizionatori portatili si trovano alla fine della classifica, posseduti solo dal 14% delle famiglie, rispetto ai condizionatori fissi posseduti dal 37%. Ultima in classifica l’asciugatrice, presente solo nell’8% delle case italiane.
Per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è il più diffuso (97%), seguito dall’aspirapolvere (91%), dal trapano (67%) e dal frullatore (66%). Il 63% delle famiglie possiede un forno a microonde e un tostapane, mentre solo il 27% possiede una friggitrice, il 18% un bollitore, il 17% un tagliaerba elettrico, il 16% un’idropulitrice. Ultimi in classifica il ventilatore a parete (15%) e il macinacaffè (13%).
Il significato dell’etichetta energetica
Vent’anni di etichetta energetica hanno rivoluzionato il mercato. Si è partiti nel 1998 con i frigoriferi e congelatori, cui sono seguiti lavatrici, lavastoviglie, lavatrici, lampade ad uso domestico, televisori, forni elettrici e infine condizionatori nel 2003 e via via quasi tutti gli apparecchi che consumano elettricità. La direttiva con cui l’Unione europea ha cominciato a disciplinare l’etichettatura energetica partendo dai grandi elettrodomestici (elettrodomestici bianchi) è stata la Direttiva 92/75/Cee.
Obbligare i costruttori ad apporre agli elettrodomestici energetica ha lo scopo di informare i consumatori sul loro consumo di energia, favorendo il confronto e una scelta oculata.
Con un'informazione chiara sui consumi delle apparecchiature, tutti possono scegliere con più cognizione di causa e optare per elettrodomestici che consumano meno. Ed è questa la tendenza che si è verificata nel mercato europeo da quando vige l'obbligo dell'etichettatura energetica degli elettrodomestici: l'acquisto si è orientato sempre più verso elettrodomestici efficienti.
I produttori, dal canto loro, sono indotti a migliorare le prestazioni energetiche dei loro prodotti, in modo da soddisfare la tendenza della domanda: fino al 2000 l’elettrodomestico medio sul mercato era di classe D (una classe energetica di medio consumo); già dopo 10 anni la maggior parte dei grandi elettrodomestici presenti sul mercato è risalita in classe A (la classe più efficiente nella scala adottata dalla normativa, in quel momento).
Come cambia l'etichetta energetica: scopri di più
La classificazione si basa sui valori dell’Indice di Efficienza Energetica (Energy Efficiency Index: EEI), che rappresenta il rapporto tra il consumo annuale dell’apparecchio ed il consumo standard di un modello simile di riferimento. EEI quindi rappresenta un valore percentuale.
Oltre ai consumi, l'etichetta energetica riporta anche altre informazioni: il consumo medio annuo dell'apparecchio, il volume disponibie per gli alimenti freschi e quelli congelati nel caso dei frigoriferi; il consumo di energia per ogni ciclo di lavaggio nel caso di lavatrici e lavastoviglie; il consumo di acqua, il livello di rumorosità.
Tre nuove norme europee per farci risparmiare
Sono di recente entrate in vigore tre importanti norme europee che interessano un ampio ventaglio di elettrodomestici, per far risparmiare i consumatori e ridurre i consumi energetici in casa.
La prima norma prevede l'obbligatorietà di mostrare anche nelle vendite on line l'etichetta energetica completa dei prodotti: fino all’anno scorso infatti negli acquisti via internet era necessario indicare solamente la classe energetica del prodotto (ad esempio classe A) ma non era dovuto indicare le altre classi della scala. Questo ovviamente limitava fortemente la possibilità di confronto.
La seconda disposizione è l'obbligo per i produttori di apparecchi elettronici di dotare d'uno stand-by automatico tutti gli apparecchi connessi in rete, dai modem, ai router, decoder, televisori, stampanti. Questi apparecchi da qui in poi quindi consumeranno, da dormienti, molta meno energia di quanto facevano finora. È importante sapere che, sempre in tema di stand-by, questa norma è finalmente applicabile anche alle nuove macchine del caffè immesse nel mercato. Rispetto alle norme sul tema stand-by, i calcoli sono interessanti. Gli apparecchi per i sistemi wi-fi e simili permetteranno di un risparmio medio di circa 40€ annuo, mentre le macchine da caffè a filtro (quelle per il caffè all'americana) si calcola un valore intorno al 30% del loro consumo, che in euro significa circa 45€ di risparmi sull'intero ciclo di vita del prodotto.
La terza novità riguarda l'etichetta energetica anche sui forni a gas e le cappe (fino al 31 dicembre 2014 infatti solo i forni elettrici dovevano essere dotati di etichetta).
Querste tre nuove regole potranno far risparmiare a ogni famiglia, secondo la Commissione Europea, circa 45€ all'anno, e si stima che al 2020 le famiglie che avranno deciso di acquistare i prodotti più efficienti potranno aver risparmiato fino a 465€ all'anno.
Perché scegliere gli elettrodomestici con il +
Grazie al continuo progresso tecnologico sospinto sia dalla consapevolezza dei consumatori sia dai regolamenti europei, si è dovuto andare oltre alla classificazione della A nell’etichetta energetica, identificando le classi A+, A++ e A+++ come le più virtuose in termini di efficienza energetica e, quindi, di risparmio sia ecologico sia economico.
Una lavatrice da 6 kg di classe A+++ (con un consumo di elettricità inferiore a 154 kW/h annui) fa risparmiare 10 euro all’anno rispetto a una di classe A e 30 euro all’anno rispetto a una di classe D (misurato in condizioni di laboratorio e per i cicli di lavaggio a 60°C e 40°C, dati Enea).
Un frigorifero di classe A+++ (consumi elettrici inferiori a 138 kW/h annui) fa risparmiare 30 euro l’anno rispetto a uno di classe A e 90 euro l’anno rispetto a uno di classe D.
Un forno a gas efficiente, ad esempio di classe A+, comparato con un forno di classe inferiore (ad esempio classe D) potrà far risparmiare fino a circa 180 euro nel suo ciclo di vita.
Un televisore di classe A+++ (consumi inferiori a 31 kW/h annui) fa risparmiare 5 euro l’anno rispetto a uno di classe A e 50 euro l’anno rispetto a uno di classe G.
Dati i risparmi in termini di soldi e sostenibilità, per un consumatore attento è oramai impensabile valutare l’acquisto di elettrodomestici e apparecchi elettronici che non abbiano un + nell’etichetta energetica: sono i più efficienti, i più recenti, i più tecnologicamente avanzati, i più sostenibili.